L’incrocio di culture, tra Africa, Italia e Giappone, ha sfilato sulle passerelle delle collezioni autunno/inverno 2014/2015 di Stella Jean. Nel backstage ho potuto assistere meravigliata alla preparazione degli abiti costruiti con tessuti iper colorati, tipici della stilista italo-haitiana con residenza a Roma, arricchiti con la qualità dell’artigianato sartoriale italiano. Una collezione che è un viavai di ispirazione africane (nei colori e nei disegni delle stoffe) con incursioni della moda e della cultura asiatiche. Con i lunghi kimono di lana alpaca e mohair, bellissimi mentre si sollevano al passo veloce delle modelle. La loro storia è incredibile: sono realizzati ai ferri e rifiniti dal un ricamo a mano ad intarsio: in tutto 250 ore di dritto e di rovescio.
(Nell’immagine sotto Stella Jean esegue gli ultimi preparativi prima della sfilata).
L’incontro di culture del variopinto mondo di Stella Jean dà alla testa. Il risultato è un hairlook, messo a punto da Elia Piatto per United Group Franco Curletto, composto di due stili differenti (quasi agli antipodi) che si uniscono in acconciature/ossimoro. Davanti con capelli tirati a lucido (super lisci) di ispirazione chiaramente giapponese e dietro con chiome lasciate libere di esprime tutto il ritmo (e il mosso, il crepo) africani. I prodotti fondamentali per lo styling sono lacche naturali, servite per creare le cofane di capelli posteriori, e spray/gel/lozioni lucidanti o mat stiranti per la parte anteriore della pettinatura.
Vedi sotto come le pettinature si sposano ai look multietnici di Stella Jean.
Viste da davanti le teste delle modelle sono un vero ossimoro: il contrasto tra piatto e cofana è però ultra sofisticato.
Ecco uno dei meravigliosi kimoni in lana di alpaca e mohair che ho visto sfilare e di cui mi sono innamorata all’istante.
Questo senza dubbio è l’abito che indosserei all’istante!
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